Simbiosi.tech https://simbiosi.tech/ Thu, 04 Dec 2025 09:31:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.9 https://simbiosi.tech/wp-content/uploads/sites/23/2022/03/cropped-favicon_simbiosi-32x32.png Simbiosi.tech https://simbiosi.tech/ 32 32 Dal disaccoppiamento alla cooperazione territoriale: come Simbiosi trasforma i territori in risorse https://simbiosi.tech/dal-disaccoppiamento-alla-cooperazione-territoriale-come-simbiosi-trasforma-i-territori-in-risorse/ https://simbiosi.tech/dal-disaccoppiamento-alla-cooperazione-territoriale-come-simbiosi-trasforma-i-territori-in-risorse/#respond Wed, 03 Dec 2025 10:48:31 +0000 https://simbiosi.tech/?p=4712 Insieme al nostro CEO, Piero Manzoni, esploriamo come la tecnologia integrata nelle soluzioni Simbiosi è in grado di ricucire il disaccoppiamento tra metropoli e aree produttive, ottimizzando l'uso delle risorse e convertendo gli sprechi in nuovo valore per l'intero ecosistema.

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La popolazione mondiale continua a crescere e, secondo i dati dell’IHME continuerà a farlo fino al valore di 9,73 miliardi di persone.

L’aumento della popolazione va di pari passo con un altro fenomeno molto importante, la scelta di sempre più persone di vivere in contesti metropolitani, dando forma a megalopoli sempre più grandi, con città come Jakarta, Shanghai e Tokyo in cima alle classifiche, con circa 42 milioni di abitanti la prima, 41 la seconda e 39 la terza.

Il fenomeno ha preso il nome di “metropolizzazione“, un processo che al momento sembra inarrestabile.

Da anni si osserva l’abbandono delle campagne e la migrazione verso le città, con conseguente congestionamento delle stesse e una concentrazione dei consumi che si fa sempre più insostenibile.

Nel contempo, le aree rurali e periurbane vengono progressivamente abbandonate a livello residenziale mentre si riempiono di attività produttive, utilities, logistica, data center, grandi strutture commerciali e zone intensivamente coltivate.

Questo disaccoppiamento territoriale non può sopravvivere a lungo senza una trasformazione radicale del modello sottostante.

Ne abbiamo parlato in un’intervista con il CEO di Simbiosi Piero Manzoni, in vista di un suo intervento in occasione del Forum Qualenergia 2025, previsto a Roma il 3 e 4 dicembre.

Alessandra Tiribelli: Grazie per il tempo dedicato a questa intervista. Oggi parliamo di fenomeni globali che stanno cambiando la geografia economica, sociale ed ambientale del Pianeta. Il mondo sta crescendo, le città si espandono, le risorse si concentrano. Partiamo da qui: come legge questo trend?

Piero Manzoni: Stiamo assistendo a una disconnessione sempre più spinta tra sistemi urbani e territori rurali e periurbani.

Le grandi città del mondo continuano ad attrarre popolazione, energia, capitali e consumi, mentre ampie aree rurali e periurbane si trasformano in hub produttivi ad altissima intensità: agroindustria, logistica, utility energetiche e del ciclo idrico, trattamento rifiuti, data center, grandi poli industriali e altre realtà simili.

Il risultato, che osserviamo su scala globale, è un disaccoppiamento tra luoghi di consumo e luoghi di produzione: spostiamo risorse, energia, materie prime e alimenti da un territorio all’altro per reggere il ritmo di una crescente urbanizzazione.

Si tratta di un meccanismo insostenibile sul medio-lungo periodo che necessita di correttivi, a partire dalla volontà di collaborare e fare sistema per affrontare la questione.

Alessandra Tiribelli: quale strada si è scelta in Simbiosi per rispondere a questa dinamica di rilievo mondiale?

Piero Manzoni: In Simbiosi la risposta parte da una consapevolezza semplice ma potente: i territori possono essere e sono una risorsa. Trasformare i territori in risorse significa innanzitutto ottimizzare il funzionamento di aziende, utilities, iniziative real estate, infrastrutture logistiche e varie altre attività.

Quando aziende, utilities, poli logistici, infrastrutture idriche ed energetiche vengono messi in connessione con il territorio in cui operano, si migliora il consumo di risorse, con un conseguente risparmio economico: la resa complessiva aumenta più che proporzionalmente rispetto a semplici interventi di efficientamento all’interno delle singole entità produttive.

Per ottimizzare il consumo di risorse nelle aziende, utilities e altre realtà e per amplificarne la resa mettendole in connessione con il territorio, la prima cosa che facciamo è quella di simularne il funzionamento, replicando un vero e proprio “gemello digitale”.

Si tratta di modelli avanzati che replicano il comportamento del sistema, i flussi di materia, quelli di energia e di altre fino ad arrivare a simulare interi territori, inclusi gli ecosistemi naturali, per comprendere e migliorare la capacità di gestire la situazione idrica, il potenziale di stoccaggio di Co2, le possibilità di filtrazione naturale, etc.

Questa digitalizzazione permette di identificare risparmi e interconnessioni simbiotiche tra i diversi attori che insistono su un medesimo territorio. Gli scarti di un’azienda possono diventare le risorse di un’altra, il calore in eccesso di una produzione può alimentare riscaldamento o raffrescamento altrove, una Nature-Based Solution può aumentare la resilienza climatica per tutti contribuire a migliorare l’intero ecosistema, così come la bellezza e la salubrità dei paesaggi e del territorio nel suo insieme.

Si tratta di processi tecnologicamente evoluti – che in alcuni casi abbiamo brevettato – basati su intelligenza artificiale e componenti fisiche brevettate.

I vantaggi emergono già da interventi su singole aziende, utilities o altre realtà affini, ma è la connessione che moltiplica il valore che si può ottenere.

il metodo Simbiosi per trasformare i territori in risorseAlessandra Tiribelli: Quindi non si tratta solo di efficienza energetica interna alle aziende, ma di ridisegnare un modello territoriale?

Piero Manzoni: Esattamente. Efficientare un singolo stabilimento è utile, ma limitante.

Quando si lavora su scala territoriale, i benefici diventano esponenziali.

Le Smart Land sono questo: territori progettati come ecosistemi cooperativi, dove tecnologie, natura e industria operano insieme.

È un nuovo modo di generare valore ambientale, economico, energetico, paesaggistico.

Lo vediamo nei numeri: quando un territorio diventa simbiotico, anche il suo valore può crescere fino al 30% in più per unità di spazio.

tecnico SimbiosiAlessandra Tiribelli: Che ruolo gioca la tecnologia in tutto questo?

Piero Manzoni: È un abilitatore. Simbiosi usa machine learning, digital twin e tecnologie brevettate o proprietarie per modellare industrie, utility e territori completi.

Possiamo simulare scenari, ridurre costi, aumentare il recupero risorse e generare risparmi economici tangibili.

Ci crediamo a tal punto che spesso interveniamo direttamente con la formula Re.S.Co.®, finanziando gli interventi sulla base di un potenziale di ritorno misurabile per condividerne i benefici.

Dati, territorio, investimento: quando queste tre leve si uniscono, il cambiamento accelera.Alessandra Tiribelli: C’è una parola che torna costantemente: Simbiosi. Perché è così centrale?

Piero Manzoni: Perché descrive esattamente ciò che facciamo.

I territori si possono trasformare in risorse se tutti gli attori lavorano in simbiosi ed è proprio per questo che Simbiosi è impegnata nella realizzazione di Smart Land, territori in cui le risorse energetiche e naturali sono valorizzate al meglio, attraverso scelte ecosistemiche di economia circolare e massima attenzione a sostenibilità (economica e naturale) e biodiversità.

La nostra capacità di operare su più fronti e vedere il potenziale ecosistemico ci permette di suggerire scelte e sviluppi capaci di generare ancora più valore rispetto al singolo intervento, a beneficio di tutti i soggetti coinvolti.

Alessandra Tiribelli: La sensibilità su questi temi cresce sempre di più. Quali sono i fattori che più di altri incidono su questo cambiamento?

Piero Manzoni: Stiamo vivendo un cambio di prospettiva globale: imprese, utilities e territori stanno comprendendo che sostenibilità e competitività non sono in conflitto, ma possono e devono evolversi insieme.

La spinta nasce da una combinazione di fattori, tra cui l’esigenza concreta di un impiego più razionale delle risorse, la crescente attenzione ai costi delle stesse, e la disponibilità di tecnologie capaci di trasformare quello che prima era scarto in valore.

La convenienza, oggi, non è più solo economica: riguarda resilienza, continuità operativa, attrattività del territorio e nuova capacità produttiva.

Questo è il punto in cui il tema diventa concreto: perché se la visione si traduce in azione, progettazione e collaborazione, allora entriamo nel cuore di ciò che Simbiosi fa ogni giorno, trasformare territori, aziende e utility in ecosistemi che generano valore economico e ambientale condiviso.

Alessandra Tiribelli: Grazie mille per questi stimoli, non potevamo concludere con parole migliori!

Piero Manzoni: Grazie per le domande, appuntamento al Forum Qualenergia e alle prossime occasioni!

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Simbiosi diventa partner di Cesare Fiorucci S.p.A. per rendere la produzione alimentare più efficiente e sostenibile https://simbiosi.tech/simbiosi-partner-cesare-fiorucci-spa-efficienza-produzione-alimentare/ https://simbiosi.tech/simbiosi-partner-cesare-fiorucci-spa-efficienza-produzione-alimentare/#respond Wed, 19 Nov 2025 08:59:48 +0000 https://simbiosi.tech/?p=4675 Lo storico produttore, famoso per la sua mortadella, ha scelto il modello Re.S.Co. per ridurre il fabbisogno energetico dello stabilimento di Santa Palomba di almeno il 30%.

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Cesare Fiorucci SpA è un nome storico dell’alimentare italiano, un marchio che ha costruito nel tempo la propria reputazione sulla qualità dei prodotti e sulla forza di un’identità ben riconoscibile.

Dietro ogni lavorazione c’è un sistema industriale articolato, in cui la trasformazione delle materie prime richiede passaggi come la cottura, l’affumicatura e la refrigerazione.

In questa tipologia di processi, l’energia è un elemento decisivo per garantire continuità, stabilità dei cicli e corretto andamento delle fasi produttive. Si tratta di un fabbisogno elevato e costante, tipico di tante produzioni alimentari, che interessa tutti gli stabilimenti del gruppo e che negli ultimi anni è diventato ancora più critico a causa dell’aumento e dell’imprevedibilità dei costi energetici.

Questo scenario ha rappresentato un impulso ulteriore per orientare Cesare Fiorucci SpA verso un percorso strutturato di efficientamento, con l’obiettivo di incrementare la propria resilienza energetica e rendere più sostenibili le produzioni. Un percorso che si vuole far cominciare dallo stabilimento di Santa Palomba, a Pomezia (Roma), quartier generale dell’azienda e tra i siti produttivi più rilevanti per volumi, tipologia di processi e complessità operativa.

Ed è in questo contesto che entra in gioco Simbiosi, scelta come partner tecnologico e operativo per trasformare la centrale tecnologica in un modello evoluto di gestione delle risorse industriali.

Il ripensamento della centrale tecnologica: cogenerazione, refrigerazione e AI

Nel percorso avviato a Santa Palomba, uno degli aspetti più significativi riguarda l’affidamento a Simbiosi della gestione integrata della centrale tecnologica. Questo è il punto da cui dipendono vapore, acqua calda e acqua refrigerata, elementi essenziali per supportare le diverse fasi del ciclo produttivo.

L’obiettivo condiviso con Cesare Fiorucci SpA è valorizzare questo nodo strategico rendendolo più efficiente, stabile e capace di rispondere sempre al meglio alle effettive necessità dello stabilimento. Per farlo, Simbiosi introduce un modello coordinato che unisce cogenerazione ad alte prestazioni e sistemi di recupero termico ottimizzati grazie all’impiego della piattaforma di intelligenza artificiale e digital twin ADAM & EVA.

La cogenerazione – realizzata tramite AI-Coge – è concepita per produrre contemporaneamente energia elettrica e termica da un’unica fonte, ottimizzando il recupero del calore e minimizzando le dispersioni, secondo la tecnologia CHP (acronimo di Combined Heat and Power).

Grazie ad AI-Coge, lo stabilimento può modulare la produzione in modo realistico e dinamico, in base alle condizioni operative e al fabbisogno effettivo, migliorando il rendimento complessivo dell’impianto e diminuendo l’esposizione ai costi energetici variabili.

L’integrazione della piattaforma ADAM & EVA amplia ulteriormente le possibilità di controllo della centrale.

L’intelligenza artificiale analizza l’andamento dei consumi, e attraverso modelli di Digital Twin è in grado di prevedere eventuali variazioni per regolare il funzionamento degli impianti in anticipo rispetto alle richieste dello stabilimento. Questo approccio predittivo facilita la programmazione e consente di mantenere un equilibrio costante tra fabbisogno e disponibilità energetica.

Il risultato è un sistema più reattivo, in grado di sostenere i processi produttivi con maggiore precisione e con un uso più razionale e sostenibile delle risorse.

Il modello Re.S.Co.® per la gestione evoluta delle risorse

Per guidare l’evoluzione della centrale tecnologica di Santa Palomba, Simbiosi applica il modello registrato Re.S.Co.®, un paradigma che amplia il concetto delle tradizionali ESCO coinvolgendo l’intero sistema delle risorse che sostengono un sito produttivo: dall’energia all’acqua, dal suolo ai materiali, fino alla biodiversità che caratterizza l’area in cui una produzione è inserita.

Come sottolinea Piero Manzoni, CEO di Simbiosi: “Questo progetto ci permette di applicare in modo concreto il modello Re.S.Co.® in uno dei contesti industriali più articolati del settore alimentare. Il nostro ruolo sarà quello di ottimizzare l’efficienza di sistemi energetici con caratteristiche differenti, grazie a oltre trent’anni di know-how potenziato da un sistema proprietario di intelligenza artificiale. È un passo che rende più efficienti e competitive le risorse dello stabilimento, creando anche le condizioni per introdurre in futuro altre tecnologie legate all’economia circolare e alle Nature-Based Solutions, verso la costruzione di una vera e propria Smart Land”.

Nel contesto di Cesare Fiorucci, questo modello rende possibile un intervento organico sulla centrale tecnologica, che combina ammodernamento degli impianti, gestione operativa e controllo accurato dei flussi di risorse.

L’upgrade comprenderà la revisione delle infrastrutture termiche e frigorifere, l’ottimizzazione dei cicli di produzione dei vettori e l’adozione di logiche di funzionamento che valorizzano l’integrazione con la cogenerazione AI-Coge e con i sistemi di controllo digitale.

Uno degli obiettivi condivisi è incrementare di almeno il 30% l’efficienza nell’impiego delle risorse primarie. Per raggiungerlo, è previsto un ammodernamento della centrale affinché possa operare con regimi più precisi, dispersioni ridotte e una maggiore coerenza tra fabbisogno e produzione.

La gestione viene strutturata per assicurare vapore, acqua calda e acqua refrigerata 24 ore su 24, sette giorni su sette, garantendo allo stabilimento una disponibilità continua e allineata ai ritmi delle lavorazioni.

Una direzione chiara per il futuro dello stabilimento

Il progetto avviato nello stabilimento Cesare Fiorucci SpA di Santa Palomba segna un passo rilevante nel percorso di efficientamento energetico dell’azienda.

La combinazione tra cogenerazione evoluta, sistemi di recupero termico aggiornati, controllo digitale e modello Re.S.Co.® permette allo stabilimento di operare con una gestione delle risorse più puntuale e con un livello più avanzato di efficienza.

Come evidenzia Claudio Rustioni, Amministratore Delegato di Cesare Fiorucci SpA: “Intervenire con decisione sull’efficientamento energetico è un obiettivo strategico per accrescere valore e potenzialità dell’azienda. Il percorso avviato con Simbiosi va in questa direzione, mettendo le basi per uno stabilimento più moderno, competitivo e attento alla sostenibilità ambientale”.

L’esperienza di Santa Palomba sarà la base concreta per valutare estensioni del modello anche negli altri siti produttivi del gruppo. L’approccio adottato da Simbiosi, fondato su tecnologie integrate, controllo predittivo e gestione rigorosa delle risorse, offre una prospettiva industriale capace di adattarsi ai contesti energetici in evoluzione e ai futuri obiettivi aziendali.

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Il modello REsources Service COmpany (Re.S.Co.®) di Simbiosi: intervista a Piero Manzoni, CEO https://simbiosi.tech/modello-re-s-co-simbiosi-resources-service-company/ https://simbiosi.tech/modello-re-s-co-simbiosi-resources-service-company/#respond Tue, 28 Oct 2025 14:56:09 +0000 https://simbiosi.tech/?p=4659 Il modello Re.S.Co.® di Simbiosi va oltre ESCO perché punta alla riduzione dei consumi energetici e all'ottimizzazione nell'uso di ogni tipo di risorsa, da quella idrica al suolo ai materiali.

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Chi visita la pagina iniziale del sito aziendale di Simbiosi trova in evidenza un paragrafo particolarmente importante:

Simbiosi è la prima REsources Service COmpany (Re.S.Co.®) che offre soluzioni complete per aiutare industrie, utilities, real estate e territori a ridurre gli sprechi e i consumi di risorse valorizzando l’ambiente. Simbiosi utilizza tecnologie avanzate, Intelligenza Artificiale e soluzioni Nature-Based, per creare valore ambientale, economico e sociale.

Cos’è e cosa fa una Re.S.Co.®? Per addentrarci alla scoperta di questa sigla, la nostra responsabile per la comunicazione, Alessandra Tiribelli, ha intervistato il CEO di Simbiosi, Piero Manzoni.

Alessandra Tiribelli: buongiorno Ingegner Manzoni, grazie per essere qui oggi per approfondire insieme questo tema. Partiamo subito dalla sigla: ci aiuta a decodificarla?

Piero Manzoni: La sigla Re.S.Co.®, che abbiamo voluto registrare anche per dare evidenza dell’innovatività di questa proposta, è l’acronimo di REsources Service COmpany, azienda di servizio per le risorse.

È evidente la somiglianza con la sigla ESCO, Energy Service Company, già più nota agli addetti ai lavori e a un pubblico più ampio.

Le ESCO abilitano risparmi e ottimizzazioni sul fronte energetico, spesso facendosi carico dei costi iniziali di intervento, per poi rientrare dell’investimento nel tempo con canoni di servizio.

Le Re.S.Co.®, di cui Simbiosi è il prototipo, vanno oltre: oggetto di attenzione non è solo l’energia, ma ogni tipo di risorsa, da quella idrica al suolo, dai materiali alla biodiversità.

Questo cambio di prospettiva, nella sua semplicità, è rivoluzionario: guardare a un’attività produttiva nel suo insieme, allargando lo sguardo anche al territorio su cui si innesta, in ottica di Smart Land, permette di arrivare a risultati impensabili per chi si concentra solo sull’aspetto energetico.

Simbiosi investe nel potenziale di ottimizzazione di attività produttive guardandole con la lente della produzione sostenibile: il risparmio e l’ottimizzazione di risorse, anche in ottica circolare e nel rapporto con il territorio circostante, diventa beneficio, in primo luogo economico, ma anche di sostenibilità e biodiversità.

Non si tratta solo di ridurre sprechi, come può essere il calore disperso nell’aria con un processo produttivo, che ben può essere recuperato per teleriscaldare edifici nelle prossimità dello stabilimento.

Si tratta di saper mettere a fattore comune le competenze di tecnici estremamente qualificati – e in Simbiosi sono sempre di più – per un lavoro di squadra che moltiplica i benefici.

Di fronte alle opportunità che siamo in grado di far emergere, se l’impresa non è in grado o non desidera investire autonomamente, Simbiosi può mettere a disposizione, oltre al suo know-how e le sue competenze esclusive – tra cui tecnologie coperte da brevetto – anche risorse economiche proprie, che anticipa a fronte di canoni di servizio.

Modello Re.S.Co. Simbiosi
Cosa si ottiene applicando il modello Re.S.Co. di Simbiosi?
Alessandra Tiribelli: grazie mille per questa esaustiva introduzione al termine Re.S.Co.®. Volendo mettere l’accento sui vantaggi cosa possiamo dire?

Piero Manzoni: Il primo lo abbiamo appena evidenziato: il vantaggio è la possibilità di cogliere subito opportunità che altrimenti resterebbero inespresse.

Un’azienda può ridurre i suoi consumi energetici, idrici e di altre risorse diventando da subito più competitiva e rendendo la propria produzione più sostenibile.

A volte i tempi di intervento sono davvero ridotti, come nel caso di retrofit di impianti esistenti con risorse come il sistema di intelligenza artificiale e Digital Twin ADAM & EVA.

In altri casi, ad esempio quando si realizzano da zero nuovi impianti, come centrali termiche, frigorifere o altri sviluppi significativi, i tempi di progetto sono più significativi, ma il risultato diventa ancora più sensibile e importante.

Il secondo vantaggio riguarda la possibilità di accedere a bandi e incentivi che hanno un limite temporale: alcune risorse oggi sono disponibili, ma non è detto che lo siano quando l’azienda sarà pronta a investire con mezzi propri.

Poter cogliere da subito determinate opportunità, con la certezza di affidarsi a un partner che ha già maturato una significativa esperienza in progetti analoghi, è un vantaggio competitivo importante, su cui riflettere con attenzione.

Il terzo vantaggio che penso sia utile evidenziare è la possibilità di avere un unico interlocutore che diventa un vero e proprio partner, interessato a massimizzare la resa di quanto proposto: il modello Re.S.Co.® infatti prevede nella maggior parte un compenso che nasce dal “margin sharing”.

Più si riesce a ridurre i consumi e ottimizzare la produzione, più si generano vantaggi, anche economici, che vengono condivisi tra Simbiosi e l’azienda cliente.

Tutte le parti sono allineate verso un unico obiettivo, una missione comune: rendere la produzione più sostenibile, a vantaggio reciproco, ma anche delle persone, del territorio e dell’ambiente.

Alessandra Tiribelli: grazie per questo excursus, tre vantaggi davvero importanti. Per capire meglio, quali sono i principali casi d’impiego di questo modello?

Piero Manzoni: Come dicevamo, dovunque c’è margine per un’ottimizzazione di risorse e ci sono delle opportunità da cogliere, a vantaggio di una produzione più sostenibile.

Prendiamo il caso di un chiller industriale per la produzione di acqua gelida: grazie alla soluzione AI & Digital Twin di Simbiosi ADAM & EVA riusciamo ad ottimizzare la produzione direttamente nell’evaporatore senza l’uso di glicole, con risparmio di energia e risorse.

In molti casi è possibile ottenere questi benefici facendo retrofit di impianti esistenti, ottenendo in brevissimo tempo risultati misurabili.

Le categorie di impianto e le tipologie di progetti che possono beneficiare della formula Re.S.Co.® sono davvero tante, ed è per questo che è importante confrontarsi con i tecnici Simbiosi condividendo il proprio “status quo” per scoprire insieme a loro possibilità e vantaggi: tra l’altro, un’occasione in cui viene più facile farlo è proprio la fiera Ecomondo, a cui saremo presenti dal 4 al 7 novembre 2025.

La parola chiave è: confronto. Dal racconto di quello che si sta facendo possono nascere occasioni di risultato davvero importanti, a vantaggio della competitività dell’impresa e del suo percorso verso una maggiore sostenibilità.

Alessandra Tiribelli: ci stiamo preparando al meglio per Ecomondo, proprio per questo motivo! Torniamo al tema Re.S.Co.® per capire meglio: è compatibile con altre modalità commerciali della proposta al mercato di Simbiosi?

Piero Manzoni: Certamente, Re.S.Co.® è un’opportunità in più, che si può modulare a seconda del caso specifico e della volontà del cliente: Simbiosi è in grado di offrire impianti chiavi in mano, con la formula del noleggio operativo o modalità ibride che mirano a soddisfare il cliente e tutte le sue esigenze.

La formula commerciale è al servizio del progetto, con l’obiettivo di trovare insieme un equilibrio capace di cogliere il valore disponibile e metterlo al lavoro per l’impresa e per gli altri beneficiari, tra cui persone, territorio e ambiente.

Vantaggi Re.S.Co. Simbiosi
Dalla possibilità di personalizzare le soluzioni alla scelta della formula di investimento su misura delle esigenze del cliente, fino al risparmio garantito: ecco tutti i vantaggi di scegliere il modello Re.S.Co. Simbiosi
Alessandra Tiribelli: a questo punto, mi sembra doveroso chiedere che cosa bisogna fare per presentare un progetto da sviluppare in modalità Re.S.Co.®?

Piero Manzoni: Il primo vero passo, la prima vera scintilla di un progetto che si sviluppa con modalità Re.S.Co.®, è la curiosità, la voglia di capire se “si può fare meglio”, se alla luce degli sviluppi tecnologici o di processo, o anche dell’intuizione di chi ha particolare esperienza, si possono ottenere risparmi di risorse e cogliere opportunità in relazione ad un particolare processo produttivo.

Questa scintilla si alimenta poi con il confronto con gli esperti di Simbiosi, da remoto ma ancora meglio attraverso un sopralluogo, che permette di guardare al processo o l’impianto nel suo contesto d’impiego, cogliendo anche spunti che magari non fanno parte della richiesta originale ma che possono diventare opportunità di ulteriore ottimizzazione.

A questo punto si entra nel dettaglio dei numeri, per comprendere la fattibilità e la convenienza del progetto, e dare al cliente un ventaglio di possibilità su cui ragionare.

Qui è importante notare che, per mettere in condizioni il cliente di fare valutazioni accurate, ci avvaliamo di tecniche di machine learning e digital twinning che migliorano considerevolmente stime e previsioni: su questo fronte la tecnologia ha fatto notevoli passi avanti e in Simbiosi la si impiega al meglio al servizio dei vari progetti e dei clienti.

Infine, si continua con le ulteriori fasi, ma la vera premessa è quella sopra riportata: la curiosità che si trasforma in ricerca è il primo fondamentale passo verso il risultato.

Alessandra Tiribelli: molto interessante! A questo punto la curiosità è quella di guardare avanti: quali sono i piani di sviluppo per il futuro?

Piero Manzoni: Una delle parole chiave a cui sono più affezionato è “impatto”, e il modello Re.S.Co.® permette a Simbiosi di accelerare il cambiamento, rendendo le produzioni sempre più sostenibili, generando impatto tangibile, con benefici per l’impresa e oltre.

In alcune zone del mondo – e anche del Paese – “risparmiare risorse” è un vero imperativo, in quanto le risorse proprio non ci sono, da quelle idriche ad altre risorse produttive.

In altre la situazione è migliore, ma i cambiamenti climatici in corso stanno tracciando delle traiettorie che dobbiamo assolutamente considerare, a cui si aggiungono eventi geopolitici non sempre così prevedibili.

Le tecnologie – tra cui quelle sviluppate da Simbiosi – e nuovi approcci produttivi rendono possibili nuovi paradigmi produttivi.

L’esperienza che abbiamo maturato in Italia ci pone all’avanguardia in più di un contesto e molte ottimizzazioni non hanno confini, possiamo portare beneficio e generare impatto anche in altri Paesi: guardiamo con crescente interesse a sviluppi internazionali, a supporto in primis delle multinazionali che partono dal nostro Paese per esportare l’eccellenza italiana nel mondo.

Ma avremo modo di parlarne, spero presto!

Alessandra Tiribelli: grazie per questa anticipazione e grazie per questo ricco confronto sul tema Re.S.Co.®, che ci ha permesso di conoscere meglio questa opportunità. Grazie anche a chi ci ha letto fin qui, l’invito è a seguirci e stare al passo con i tanti sviluppi in corso.

Piero Manzoni: Grazie per l’intervista e grazie a chi ci ha letto. Veniteci a trovare ad Ecomondo, sarà un’ottima occasione per approfondire le opportunità che si possono cogliere insieme.

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Focus on: AI-FailurePrediction, il modulo di failure prediction di ADAM & EVA che massimizza la continuità operativa https://simbiosi.tech/ai-failureprediction-modulo-failure-prediction-adam-eva/ https://simbiosi.tech/ai-failureprediction-modulo-failure-prediction-adam-eva/#respond Mon, 01 Sep 2025 09:46:47 +0000 https://simbiosi.tech/?p=4565 AI-FailurePrediction di Simbiosi, parte della piattaforma ADAM & EVA, previene i malfunzionamenti nelle produzioni industriali. Attraverso l'analisi dei dati segnala le anomalie in anticipo massimizzando la continuità operativa ed evitando costi e interruzioni.

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La piattaforma AI & Digital Twin ADAM & EVA è una risorsa cardine della proposta di Simbiosi.

ADAM & EVA è una piattaforma digitale modulare di raccolta ed elaborazione dati assistita da algoritmi proprietari di Intelligenza Artificiale per l’ottimizzazione, in tempo reale, delle risorse energetiche e naturali degli impianti industriali e dei processi produttivi.

Centrali termiche, impianti di cogenerazione e trigenerazione, impianti di produzione di acqua gelida, impianti di digestione anaerobica, impianti agrivoltaici e molto altro: il potenziale d’impiego è davvero ampio.

Come funziona una soluzione basata sulla piattaforma ADAM & EVA?

Il modulo EVA (Energy Value Analysis) acquisisce le grandezze di consumo e di processo dagli impianti in cui è installato, li elabora e li trasferisce su una piattaforma cloud, sicura e controllata.

Il modulo ADAM (ADAptive Module) è invece la parte di elaborazione e sviluppo: attraverso algoritmi di Intelligenza Artificiale proprietari sviluppati da Simbiosi, analizza i dati per le finalità previste, intervenendo direttamente sugli impianti o sui processi, dove previsto, o dando indicazioni all’operatore su come attuare le ottimizzazioni.

Terzo protagonista della piattaforma è proprio il suo cloud, che permette una visualizzazione ottimale e una gestione sicura e ottimizzata, anche da remoto, dei dati ricevuti dal modulo EVA e delle elaborazioni AI del modulo ADAM.

Nel contesto di questa piattaforma gli esperti di Simbiosi hanno messo a disposizione una serie di moduli dedicati alle diverse situazioni: una vera e propria suite di app.

Alcune di queste sono pensate per processi e impianti specifici: ad esempio, l’app AI-RefriG è dedicata all’ottimizzazione di centrali frigorifere, AI-CogeN ai cogeneratori e così via.

Altre app invece sono trasversali e condivise per più impianti, proprio come nel caso di AI-FailurePrediction, l’app di cui parliamo oggi insieme a Mauro Alberti, Business Innovation Officer di Simbiosi.

Mauro, grazie del tuo tempo: parliamo di AI-FailurePrediction, di cosa si tratta esattamente?
Mauro Alberti, Business Innovation Officer di Simbiosi
Mauro Alberti, Business Innovation Officer di Simbiosi

AI-FailurePrediction è un’app della suite a disposizione per la personalizzazione della piattaforma ADAM & EVA, al servizio delle specifiche esigenze di ciascuno dei nostri clienti.

Serve a prevedere in anticipo eventuali malfunzionamenti dei macchinari, evitando fermi imprevisti nelle linee produttive.

Si tratta quindi di uno strumento predittivo: analizza i dati generati dai sensori già presenti sulle macchine e segnala eventuali anomalie prima che si verifichino, cosa che può causare problemi anche gravi e costosi.

In molte aziende infatti, se una macchina si blocca all’improvviso, i danni possono essere ingenti: per fare un esempio, un cogeneratore da 7 MW fermo per un giorno si traduce in un costo di circa 10.000 €.

Ancora, in un impianto alimentare dedicato al confezionamento del latte, un errore nel processo di pastorizzazione dovuto ad un guasto o un fermo macchina può portare allo scarto di un intero lotto produttivo.

L’app AI-FailurePrediction della piattaforma ADAM & EVA aiuta a evitare questi casi, avvisando per tempo se qualcosa nei parametri di funzionamento non va: non si limita a segnalare un problema già in atto, come farebbe un allarme, ma anticipa ciò che potrebbe succedere se non si interviene.

Grazie per la spiegazione, molto chiara! Ti chiediamo un approfondimento per capire ancora meglio: che cosa permette ad AI-FailurePrediction di svolgere al meglio il suo compito?

Quello che contraddistingue AI-FailurePrediction è proprio il suo nascere in Simbiosi, una realtà che negli anni ha maturato sul campo una grande esperienza nell’installazione, manutenzione e gestione di centrali termiche, centrali frigorifere, cogeneratori, trigeneratori e altri impianti e processi industriali.

Questa esperienza di dominio ha permesso al team R&D dell’azienda di sviluppare algoritmi di Intelligenza Artificiale particolarmente evoluti, che permettono di inquadrare al meglio le diverse anomalie possibili e “contestualizzarle”, distinguendo tra anomalie trascurabili e anomalie che invece meritano un approfondimento o, ancora, un rapido intervento.

Questo permette non solo di segnalare in anticipo possibili anomalie, ma anche evitare il più possibile falsi allarmi che andrebbero a sottrarre risorse preziose senza benefici concreti.

Ottima considerazione! A questo punto, ci fai un esempio di come si arriva a mettere in opera una soluzione basata su ADAM & EVA che include l’app AI-FailurePrediction?

Certamente!

Si parte sempre da un assessment, da una conoscenza il più possibile approfondita del caso di specie, sia che si tratti di un impianto o processo di nuova installazione sia che si stia intervenendo in retrofit su impianti esistenti.

Quali sono i dati a disposizione? I macchinari sono già in grado di comunicare tutti i dati che servono o bisogna prevedere interventi anche su questo fronte?

Ci sono già dati storici da analizzare o l’allenamento va fatto su dati che devono ancora essere rilevati?

Comprese e analizzate le premesse, si può configurare la soluzione ADAM & EVA per rispondere alle diverse esigenze previste, tipicamente ottimizzazione della resa, failure prediction e manutenzione predittiva.

Superato anche questo passaggio si procede con l’installazione dei moduli e l’attivazione delle licenze, per poi effettuare le attività di allenamento (training) e il collaudo.

Nel tempo sarà poi sempre possibile intervenire ulteriormente, migliorando il funzionamento e l’affidabilità del sistema: la piattaforma AI & Digital Twin ADAM & EVA è in costante evoluzione, al servizio dei clienti Simbiosi e delle loro esigenze.

Ringraziamo Mauro Alberti per il suo tempo e le sue risposte, che ci hanno permesso di comprendere meglio il funzionamento dell’app AI-FailurePrediction, disponibile nella suite di app disponibili con la piattaforma ADAM & EVA.

Per maggiori informazioni gli esperti di Simbiosi sono sempre a disposizione: ADAM & EVA è una risorsa che permette di ottimizzare e massimizzare la continuità operativa di molteplici impianti e processi.

Per comprendere i vantaggi in casi d’impiego specifici è possibile contattarci per una consulenza gratuita!

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Simbiosi avvia una partnership con Zero Carbon Target per la certificazione degli interventi di decarbonizzazione delle imprese https://simbiosi.tech/simbiosi-avvia-una-partnership-con-zero-carbon-target-per-la-certificazione-degli-interventi-di-decarbonizzazione-delle-imprese/ https://simbiosi.tech/simbiosi-avvia-una-partnership-con-zero-carbon-target-per-la-certificazione-degli-interventi-di-decarbonizzazione-delle-imprese/#respond Tue, 03 Jun 2025 08:35:53 +0000 https://simbiosi.tech/?p=3629 Ridurre le emissioni in modo reale, comunicarlo con credibilità, crescere con solidità: un percorso misurabile e strutturato che unisce tecnologia, certificazione e visione industriale, offrendo alle imprese strumenti concreti per trasformare la sostenibilità in vantaggio competitivo.

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Ridurre. Certificare. Crescere.

Le parole chiave con cui si presenta al mercato Zero Carbon Target, società di certificazione dei processi di decarbonizzazione delle imprese, delineano un percorso particolarmente chiaro per le imprese:

ridurre l’impatto ambientale, attraverso interventi concreti di decarbonizzazione; certificare per rendere questo impegno riconoscibile in trasparenza, rafforzando la fiducia di clienti, partner e comunità; crescere, in maniera più solida e sostenibile, integrando innovazione e responsabilità in una visione strategica di lungo periodo.

La partnership di Simbiosi con Zero Carbon Target, stipulata a marzo 2025, segna un ulteriore passo avanti nell’offerta al mercato di servizi e soluzioni capaci di accompagnare le imprese verso un nuovo modo di produrre, in cui sostenibilità, vantaggi economici, attenzione al territorio e rigenerazione della biodiversità diventano risultati concreti, resi possibili dalle nostre innovazioni tecnologiche e di processo, alcune delle quali coperte da brevetto.

L’introduzione nel novero dei nostri servizi di un processo di certificazione qualificato da un disciplinare ben impostato, allineato con le normative ISO e supportato da soggetti esperti, ci permette di aggiungere ulteriori benefici per le imprese che investono in progetti industriali di efficientamento energetico, riduzione del consumo di risorse, incremento di sostenibilità e biodiversità e sviluppo di soluzioni di economia circolare.

Il valore di un percorso certificato

ZeroCarbonTarget – così si chiama il percorso di certificazione – nasce per accompagnare imprese e organizzazioni in percorsi concreti, misurabili e progressivi di riduzione delle emissioni di CO₂.

Lo schema si fonda su riferimenti normativi solidi e condivisi a partire dalla Direttiva UE 825/2024, con un Disciplinare registrato come marchio di certificazione presso la Commissione Europea; inoltre, adotta criteri di misurazione allineati agli standard internazionali più consolidati, come le norme ISO 14064-1 e 14067, 14068 e le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD). In questo modo, garantisce una valutazione trasparente e comparabile delle performance ambientali.

Il percorso, per le imprese che lo scelgono, prevede tre tappe, codificate visivamente tramite 3 foglie in un apposito logo, che varia in base alla tappa raggiunta.

Zero Carbon Target usa un sistema visuale a foglie per testimoniare il livello di decarbonizzazione raggiunto dalle imprese nel loro percorso virtuoso
3 foglie per attestare i risultati ottenuti dalle aziende nel percorso di riduzione dei livelli di carbonio

Partendo dalla baseline, cioè lo status quo delle emissioni dell’impresa, una riduzione di emissione pari al 20% comporta il raggiungimento della prima tappa, mentre la riduzione del 50% permette di arrivare alla seconda. La terza tappa, corrispondente a tre foglie verdi nel logo della certificazione, è indipendente dalle emissioni di partenza e prevede infatti che si raggiunga la neutralità carbonica (carbon neutrality in inglese).

Per arrivare a questi traguardi l’impresa che partecipa al percorso è chiamata a prevedere progetti di riduzione delle emissioni legati all’efficienza energetica e a realizzare interventi ambientali: solo in maniera residuale è possibile, a determinate condizioni, ricorrere a strategie di offset.

Questa scelta, in linea con i principi di Simbiosi, mira a ottenere una reale decarbonizzazione e un cambio concreto del modo in cui si produce, a vantaggio delle imprese stesse ma anche di molteplici altri stakeholder.

Particolare attenzione viene posta a dare la massima garanzia al mercato del valore della certificazione: al momento in cui scriviamo sono previsti come enti terzi qualificati, per la certificazione dei risultati, Bureau Veritas Italia SpA e Climate Standard srl, ma in futuro potranno aggiungersene altri, sempre nel rispetto di rigorosi criteri di qualificazione.

Il ruolo di Simbiosi

Simbiosi avvia questa partnership forte della sua esperienza nella realizzazione di progetti industriali di efficientamento energetico, riduzione del consumo di risorse, incremento di sostenibilità e biodiversità e sviluppo di soluzioni di economia circolare.

Il connubio con una rete di professionisti all’interno di un programma strutturato di certificazione permette di rafforzare ulteriormente i benefici per le imprese che scelgono di investire in questi interventi, rendendo più semplice comunicarli e valorizzarli attraverso un percorso riconosciuto e validato da soggetti terzi.

decarbonizzazione industria
fonte immagine: zerocarbontarget.com

Le tecnologie e i processi che Simbiosi porta al mercato sono per loro stessa natura abilitanti gli obiettivi di decarbonizzazione oggetto di certificazione e hanno già dimostrato sul campo in molteplici installazioni con clienti di diversi settori tutto il loro potenziale d’impatto.

La scelta di aggiungere tra i servizi offerti anche il percorso di certificazione ZeroCarbonTarget si innesta su questa proposta di valore, come sottolinea anche Piero Manzoni, CEO e founder di Simbiosi:

“In Simbiosi lavoriamo per dimostrare che sostenibilità e redditività possono coesistere, grazie all’adozione di tecnologie ispirate dalla natura a vantaggio dell’efficienza delle risorse nei processi, del recupero dei materiali nell’economia circolare e a favore dell’ambiente, della natura e della biodiversità.

Essere parte di Zero Carbon Target consente di mettere le nostre competenze al servizio di un programma certificativo innovativo, che condivide la nostra visione di un futuro in cui industria e ambiente si rafforzano reciprocamente e che si rivolge a tutti gli attori del territorio come industrie, utilities e real estate e territorio stesso”.

Il ruolo di Simbiosi in questa nuova risorsa va però oltre il proporla al mercato: le competenze dei nostri esperti verranno messe a disposizione del processo di valutazione e/o implementazione di tecnologie abilitanti alla decarbonizzazione, contribuendo a realizzare un corpus di sapere e buone pratiche in grado di avvantaggiare tutti i soggetti che, a diverso titolo e ruolo, afferiscono a questa realtà.

Grazie alla condivisione dell’esperienza maturata in anni di impegno e in numerosi progetti di successo, Simbiosi è in grado di accrescere ulteriormente il valore della certificazione per tutte le imprese che sceglieranno di impegnarsi in questo percorso.

Fare e raccontare

bosco naturale
fonte immagine: zerocarbontarget.com

La scelta di impegnarsi in progetti e percorsi di decarbonizzazione è sempre più compresa dalle imprese come una scelta imprenditoriale razionale e lungimirante, anche a fronte delle crescenti evidenze dei benefici, diretti e indiretti, che si possono ottenere.

In questo particolare momento storico, però, è importante anche poter raccontare il proprio impegno nel dialogo con molteplici soggetti, istituzionali e non.

Farlo attraverso un processo di certificazione strutturato e validato da soggetti terzi qualificati rafforza la conversazione con il mercato dell’impresa, anche al di là di obblighi di legge quali i bilanci di sostenibilità: è un segno tangibile del reale impegno dell’impresa nel costruire valore condiviso, che rafforza i benefici di innestarsi in un percorso di crescita sostenibile.

Simbiosi, attraverso questa partnership ma anche ulteriori sviluppi che avremo modo di condividere, sceglie di accompagnare i suoi clienti in questo racconto di sostanza, in linea con visione e missione sul mercato.

Per maggiori informazioni sul percorso di certificazione ZeroCarbonTarget è possibile contattare i nostri specialisti.

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Efficientamento energetico, risparmio di risorse e rinnovabili: intervista a Gabriele Contoli, responsabile Resources Efficiency https://simbiosi.tech/efficientamento-energetico-risparmio-risorse-rinnovabili-gabriele-contoli-responsabile-resources-efficiency/ https://simbiosi.tech/efficientamento-energetico-risparmio-risorse-rinnovabili-gabriele-contoli-responsabile-resources-efficiency/#respond Fri, 23 May 2025 09:40:14 +0000 https://simbiosi.tech/?p=3589 Dall’approccio ai progetti al metodo operativo, entriamo nel dettaglio di come lavora il team dedicato alle soluzioni per l'efficientamento energetico.

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Proseguiamo il nostro racconto che ci accompagna alla scoperta de “Le persone di Simbiosi” – e delle loro funzioni – con un’intervista a Gabriele Contoli, responsabile Resources Efficiency.

Con una solida esperienza nel mondo dell’efficienza energetica, Gabriele si distingue per la capacità di affrontare anche i progetti più complessi con una visione sistemica e una forte attenzione al dettaglio tecnico per una gestione operativa efficiente ed efficace. Il suo ingresso in Simbiosi è piuttosto recente, e porta in dote le competenze sviluppate sul campo.

Oggi la tecnica rende particolarmente conveniente intervenire sugli impianti energetici aziendali con progetti di ammodernamento o di sostituzione integrale, oltre che parziale, integrando soluzioni di automazione avanzate ed IIoT, basate anche su Intelligenza Artificiale logica e Digital Twins di quei processi.

Non si tratta solo di agire per aggiornare i singoli dispositivi o parti dell’impianto, ma di applicare nuovi paradigmi progettuali in grado di generare e consolidare nel tempo vantaggi significativi.

I benefici in termini di risparmio di energia e risorse sono molteplici – così come le corrispondenti riduzioni dei costi e dell’impatto ambientale.

Quest’ultimo rappresenta un tema sempre più valorizzato, anche attraverso strumenti di certificazione che ne consentono la traduzione in valore economico tangibile.

Lo stesso principio si applica anche ai processi con impiego di acqua e altre risorse, come quelli legati alla refrigerazione o ad altri ambiti analoghi.

Si tratta di un’opportunità concreta sia per contenere i costi che per creare valore – tanto più in un contesto di forte instabilità dei mercati energetici – supportando le imprese nel loro cammino verso una maggiore sostenibilità.

È proprio in questo spazio che si muove Simbiosi, occupandosi dell’efficientamento di impianti industriali complessi e dell’ottimizzazione dei processi di refrigerazione, cogenerazione e trigenerazione.

L’intervento si concentra sulla produzione, il trasporto e l’utilizzo dei vettori energetici – come vapore e acqua refrigerata – nonché sulla gestione delle risorse necessarie per portarli alle condizioni ottimali per i processi produttivi.

Dove possibile, a questi interventi si affianca lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili al servizio delle tecnologie di decarbonizzazione, ad esempio attraverso l’implementazione di soluzioni per produrre energia fotovoltaica tradizionale o agrivoltaico, progettate su misura.

Se tante realtà si concentrano su singoli asset, l’approccio di Simbiosi è orientato ad una visione sistemica dell’impresa e del suo rapporto con il territorio, in ottica di realizzazione di Smart Land e Smart District, il più possibile incentrati su efficienza delle risorse, economia circolare e Nature-Based Solutions.

Proprio per questo, l’implementazione iniziale di progetti di efficienza, ad esempio sull’energia, è abilitante alla creazione nel tempo di una Smart Land che possa amplificare il risparmio per l’impresa e la sua sostenibilità, aggiungendo inoltre altri vantaggi.

Le competenze interne, di natura multidisciplinare, vengono coordinate da un’unica regia, in modo da affrontare al meglio i progetti più complessi.

È una logica di sistema, fatta di specializzazioni che dialogano e si rafforzano reciprocamente: è in questo contesto che l’efficienza assume il suo significato più autentico.

Gabriele, partiamo dalle basi: cosa significa occuparsi di efficientamento energetico, risparmio di risorse ed energie rinnovabili nel contesto di Simbiosi?

Il nostro obiettivo è rendere più efficienti i processi energetici, attraverso la rielaborazione degli impianti esistenti o l’integrazione, parziale o totale, di nuovi impianti, sempre più automatizzati e gestiti con soluzioni digitali avanzate.

Per raggiungere questi traguardi, applichiamo una metodologia sviluppata nel tempo e costantemente affinata per intervenire su tutti gli aspetti legati alla generazione, il trasporto e l’impiego dei cosiddetti “vettori energetici”: vapore, acqua calda, acqua fredda e aria compressa.

Dove possibile introduciamo anche fonti di energia rinnovabili, accompagnando ogni industria verso l’autosufficienza energetica, la decarbonizzazione e una sempre maggiore sostenibilità ambientale.

È una sfida stimolante. in Simbiosi ho trovato dei colleghi competenti e appassionati, con cui portiamo avanti progetti all’avanguardia, capaci di mettere a terra i benefici delle soluzioni più evolute. Tra queste, alcune sono sviluppate direttamente dal nostro team di ricerca & sviluppo.

Spesso si tratta di progetti complessi, che possono richiedere anche molti mesi di lavoro e coinvolgono numerose professionalità, come nel recente caso dell’impianto Granarolo a Pasturago di Vernate (MI), che abbiamo da poco raccontato.

Individuiamo insieme una caratteristica distintiva di Simbiosi: qual è quella che ti sembra di maggior rilievo?

Credo che la differenza principale risieda nel nostro approccio ecosistemico.

Mi spiego meglio: un costruttore di generatori di vapore ottimizzerà il suo generatore di vapore; un produttore di chiller si concentrerà sul suo dispositivo, e così via.

In Simbiosi, invece, quando affrontiamo un progetto, attiviamo le competenze specialistiche presenti in azienda per sviluppare soluzioni capaci di tenere in conto delle esigenze e delle peculiarità del cliente.

Possiamo intervenire anche su un singolo elemento di un impianto, ma lo facciamo sempre considerando una visione di insieme, valutando le interazioni tra tutti i sistemi di uno stabilimento e il rapporto dello stesso con il territorio in cui è inserito. Questo approccio ci permette di ottenere risultati migliori, a vantaggio non solo del cliente, ma anche degli altri stakeholder.

In che modo l’industria può misurare questi risultati?

L’indicatore più immediato è senz’altro quello economico: gli interventi sugli impianti esistenti – e ancor di più l’installazione di nuovi impianti, sempre più interconnessi e gestiti attraverso avanzate logiche di automazione digitale – possono garantire nel tempo risparmi significativi. Inoltre, con le giuste condizioni è possibile accedere ai certificati bianchi, con ulteriori vantaggi economici.

Non dobbiamo però trascurare i consistenti risparmi di altre risorse diverse da quelle energetiche, come l’acqua e altre materie prime.

Ridurre la dipendenza da risorse esterne e aumentare la capacità di adattare rapidamente gli impianti ai cambiamenti si traduce in una maggiore continuità operativa e in una resilienza complessiva del processo produttivo.

Questo vale anche per l’energia fotovoltaica: anche in questo caso il rapido sviluppo tecnologico e la riduzione dei costi rendono questa tipologia di impianti una scelta sempre più strategica.

In questo ambito, la combinazione tra fotovoltaico e uso intelligente del territorio può generare ulteriori benefici, valorizzando al massimo ogni intervento, come nel caso dell’agrivoltaico su terreni agricoli e del fotovoltaico flottante su inland wetlands.

Tra le tecnologie che sempre più entrano nel nostro quotidiano c’è l’intelligenza artificiale: che impatto ha nello sviluppo dei progetti?

Fondamentale!

Oggi l’intelligenza artificiale – che abbiamo integrato nelle nostre soluzioni attraverso la piattaforma proprietaria Adam & Eva – rappresenta una risorsa strategica, seguita e sviluppata costantemente dai nostri team.

Da un lato, contribuisce all’ottimizzazione energetica, generando un ulteriore risparmio di energia e risorse. Dall’altro, consente di prolungare la vita utile degli impianti grazie a logiche di manutenzione predittiva, che migliorano l’efficienza e l’efficacia della gestione degli interventi di mantenimento.

Questi sistemi evolvono rapidamente, ed è proprio per questo che avere a disposizione una tecnologia sviluppata internamente – come Adam & Eva – ci permette di trasferire in modo immediato e concreto questo valore ai nostri clienti.

Proprio parlando di efficienza nel tempo, cosa succede dopo l’avvio di un nuovo impianto?

L’avvio di un nuovo impianto rappresenta un momento cruciale: da un lato segna la conclusione di un progetto articolato, durato mesi o persino anni; dall’altro consente di dar seguito alla conduzione e manutenzione degli impianti appena realizzati.

Infatti, per noi è altrettanto importante ciò che accade dopo la costruzione, ovvero l’utilità concreta che quell’impianto sarà in grado di generare nel tempo all’azienda che ce lo ha commissionato.

Per assicurare tutto ciò, abbiamo costruito una rete di tecnici qualificati – sia interni che esterni all’azienda – in grado di intervenire con efficacia nella manutenzione ordinaria e straordinaria, e di gestire con tempestività (H24) eventuali criticità che possono insorgere nel corso del ciclo di vita dell’impianto.

Sempre di più i clienti che scelgono Simbiosi chiedono un servizio a 360°, capace di accompagnarli nel tempo con affidabilità, permettendo loro di concentrarsi sul proprio core business, certi di avere al fianco un partner competente, pronto e affidabile nella gestione dei loro impianti energetici.

Mettiamo grande attenzione nel garantire continuità operativa e un’efficienza possibilmente crescente, anche grazie alle risorse tecnologiche di cui abbiamo parlato in precedenza, come la piattaforma Adam & Eva.

Ringraziamo Gabriele Contoli per il tempo dedicato a questa intervista e vi invitiamo a seguire sul nostro blog e sulle pagine social di Simbiosi – in particolare la nostra pagina LinkedIn – il racconto dei progetti – resi possibili anche da Gabriele e dalla sua squadra – portati avanti insieme ai nostri clienti.

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Le persone di Simbiosi: intervista a Piero Manzoni, Fondatore e Amministratore Delegato. https://simbiosi.tech/persone-piero-manzoni-fondatore-amministratore-delegato/ https://simbiosi.tech/persone-piero-manzoni-fondatore-amministratore-delegato/#respond Mon, 12 May 2025 13:24:56 +0000 https://simbiosi.tech/?p=3603 Nuovi progetti, nuove tecnologie, nuove persone: Simbiosi continua a crescere grazie all'applicazione di un metodo che porta risultato in ambito energetico, ambientale e sociale.

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Come abbiamo avuto modo di ripetere più volte sui nostri canali social, e in particolar modo la nostra pagina Linkedin, Simbiosi sta crescendo, su molteplici fronti.

Da quando siamo nati nel 2022, consolidando l’esperienza maturata dal 2018 in NeoruraleHub e da ancor prima come luogo di sperimentazione e innovazione, sta crescendo in maniera importante il numero di clienti che ci coinvolgono in progetti di efficientamento, di recupero risorse, sostenibilità e biodiversità di crescente complessità e impatto.

Cresce anche la nostra proposta, con tecnologie e processi sempre più all’avanguardia, anche grazie all’impegno del nostro team dedicato alle attività di ricerca e sviluppo.

Cresce anche il numero di persone impegnate nella missione di Simbiosi, con numerose nuove assunzioni già effettuate e altre previste nei prossimi mesi.

Proprio nel confronto con le persone di Simbiosi diamo il via a una nuova rubrica, dal nome “Le interviste di Simbiosi”, in cui avremo modo sia di intervistare i protagonisti che ogni giorno contribuiscono a rendere Simbiosi un vero e proprio “produttore d’ambiente”, sia di allargare lo sguardo e dialogare con i partner, i clienti, le istituzioni con cui ci interfacciamo nel nostro quotidiano.

Per farlo, partiamo dal fondatore e amministratore, Piero Manzoni, a cui abbiamo rivolto alcune domande: eccole insieme alle sue risposte, buona lettura!

Buongiorno dott. Manzoni, grazie per questa occasione di confronto: abbiamo da poco passato il termine del primo quadrimestre di questo 2025, foriero di importanti sviluppi e cambiamenti, sia per Simbiosi che per il contesto d’insieme. Proviamo a fare il punto insieme?

Fare il punto mi porta a condividere un’ottima notizia: in questi primi 4 mesi del 2025 abbiamo consolidato il trend di crescita che ha preso il via dalla costituzione di Simbiosi.

La pagina del Il Sole 24 Ore con l’intervista di Sara Deganello a Piero Manzoni

Da poco ho avuto modo di condividere alcuni spunti in un’intervista con Sara Deganello, una giornalista de Il Sole 24 Ore, e per me è stato emozionante poter indicare la previsione di raddoppio del fatturato 2024 in questo 2025.

Al di là dei numeri, sicuramente significativi, questo consolidamento è importante perché una così importante risposta da parte del mercato non era per nulla scontata, soprattutto di fronte all’innovatività della nostra proposta. Siamo molto soddisfatti perché il modello Simbiosi sta diventando un punto di riferimento conosciuto e riconosciuto, non solo nel mondo industriale, ma anche nel rapporto con il pubblico, le università e, soprattutto, con le istituzioni, che oltre a coinvolgerci in momenti di confronto, valutano con crescente interesse e attenzione il nostro approccio ecosistemico alla sostenibilità dei territori.

Dalle emergenze idrogeologiche a quelle climatiche, dalle strategie di mitigazione del cambiamento climatico ai sistemi di adattamento per il risparmio di risorse e alla produzione di energia innovativa, dalle sfide geopolitiche ai tanti altri cambiamenti in corso: le nostre imprese e i nostri territori devono affrontare scenari complessi, per mantenere competitività e attrattività nel rispetto di nuovi paradigmi di sostenibilità e qualità della vita.

Per riuscirci hanno bisogno di competenze e di alleanze e Simbiosi si sta impegnando per essere il primo partner, attraverso soluzioni tecniche e progettuali all’avanguardia, capaci di apportare vantaggi economici, ridurre i consumi di risorse – con risultati tangibili già nel breve termine – e di creare ulteriori benefici – tra cui maggiore resilienza di fronte a fenomeni estremi, maggiore sostenibilità e maggiore biodiversità – nel medio/lungo periodo.

Guardando al contesto d’insieme, in questi primi mesi del 2025, nonostante gli andamenti altalenanti della politica e del normatore, l’evidenza dei vantaggi ottenuti da chi ha fatto e sta facendo, anche insieme a Simbiosi, scelte di efficientamento – attraverso revamping di impianti esistenti o progettazione di nuovi impianti – e attenzione a sostenibilità e biodiversità, è sorprendente.

Simbiosi infatti dimostra che è possibile – e vantaggioso – integrare tecnologia avanzata e rispetto per la natura, tradizioni e futuro, uomo e tecnologia creando soluzioni – Smart Land e Smart District e molto altro all’interno delle fabbriche e delle attività dei vari clienti, – che non solo migliorano i risultati economici ma preservano e rigenerano l’ambiente, con un impatto positivo per le imprese, i territori e la società nel suo complesso.

Molti clienti si sono già mossi con noi in questa direzione, e mi fa piacere condividerlo, molti altri lo stanno facendo.

Proprio su questo fronte, parlando di Smart Land, è in corso un’importante collaborazione con un’azienda di spicco internazionale: ci racconta questa esperienza?

Certamente, è un caso molto interessante, che ci ha visto e ci vede lavorare fianco a fianco con un’eccellenza del nostro territorio, il Gruppo Fedegari.

Si tratta di un’azienda ormai di rilievo internazionale, un punto di riferimento nel campo della sterilizzazione e della bio-decontaminazione per i settori farmaceutico, biotech e alimentare.

impianto Gruppo Fedegari
L’interno di una delle strutture installate nell’ambito del progetto sviluppato per il Gruppo Fedegari

Il Gruppo Fedegari ci ha voluto al suo fianco per un progetto su tre fronti:

il primo è stato quello del revamping completo della centrale energetica, un vero e proprio energy center notevolmente più efficiente del precedente, anche grazie al supporto delle nostre soluzioni di ottimizzazione basate su algoritmi di intelligenza artificiale, ADAM & EVA.

In secondo luogo, partendo da un’analisi approfondita del processo produttivo e ricostruendo digitalmente l’intero ciclo di approvvigionamento e utilizzo delle risorse, tra cui in particolare quello dell’acqua, particolarmente oneroso, siamo arrivati ad una soluzione radicalmente diversa rispetto al passato.

Prima del nostro intervento, infatti, venivano estratte grandi quantità di acqua da falde profonde per alimentare gli impianti di produzione e, una volta utilizzata, l’acqua veniva scaricata senza recupero. Qui è entrato in gioco il nostro know-how: abbiamo progettato la realizzazione di prati umidi, spazi naturali piantumati capaci di raccogliere acqua, quella recuperata dal ciclo aziendale, ma anche quella meteorica, migliorare il benessere delle persone impegnate nel sito produttivo ma anche di rigenerare la biodiversità del territorio, con molteplici vantaggi, tra cui il riutilizzo dell’acqua, un maggior assorbimento di CO2, una aumentata fertilità e una valorizzazione del territorio e del paesaggio.

Sempre parlando di acqua, abbiamo ulteriormente migliorato il sistema produttivo pianificando attività che attraverso l’impiego di acque depurate provenienti anche dal depuratore di Albuzzano andranno a migliorare il territorio e l’efficienza degli impianti, chiudendo così un ciclo virtuoso di economia circolare in rapporto con il territorio.

Il terzo filone, in corso d’opera, riguarda la produzione di ulteriore energia da fonti rinnovabili, tramite l’installazione di un sistema di pannelli fotovoltaici flottanti su aree parziali dei prati umidi.

Tutto questo per noi è un tipo di soluzione, tra i molti altri, di “Smart Land”, un territorio che vede le imprese dialogare con gli altri attori presenti, in un efficientamento e in una logica simbiotica che non è più “atomico” ma collettivo, con benefici diffusi: è un importante cambio di paradigma, che per funzionare richiede competenze sistemiche e determinazione, anche per cogliere le opportunità e far lavorare tanti soggetti diversi – pubblici e privati – verso un obiettivo comune.

Per fortuna entrambe non ci mancano, così come non mancano i clienti che ne comprendono i vantaggi, un vero e proprio modello operativo capace di generare benefici ambientali, economici e sociali, integrando agricoltura rigenerativa, tecnologia digitale e intelligenza artificiale, tecnologie e macchinari brevettati e know-how di rigenerazione territoriale per la gestione efficiente delle risorse.

Gruppo Fedegari, Gruppo Granarolo, Fiorucci, Auricchio, Arrigoni, Laica, Protiviti, Galbani: è insieme a loro e a molti altri clienti che stiamo ponendo le basi per una nuova via alla produttività e alla creazione di valore condiviso.

Grazie, è un racconto stimolante, che ci fa indubbiamente guardare avanti con speranza. Proprio in questo senso le chiediamo: cosa ci aspetta nei prossimi mesi?

Nei prossimi mesi ci aspettano tante sfide, ed è per questo che stiamo assumendo nuove persone per accelerare la messa a terra delle tante opportunità che si stanno trasformando in progettualità, anche importanti.

NRC Simbiosi Nutrient Recovery Center
Un impianto basato sulla tecnologia NRC, di cui Simbiosi detiene diversi brevetti, trasforma gli scarti in digestato e produce energia

Alcune sono già a bordo e sono già al lavoro, altre le stiamo individuando e da fare non manca, così come non mancano le novità tecnologiche: uno degli asset di riferimento della proposta al mercato di Simbiosi, le tecnologie brevettate per la digestione anaerobica, è stato da poco reso compatibile con la gestione di impianti anche molto piccoli, a partire da 5.000 tonnellate di matrici organiche.

Questa importante novità rende possibile e conveniente anche alle utilities, e per le realtà agroindustriali più piccole, l’adozione di questa tecnologia, che permette di ridurre gli scarti effettivi (e i relativi costi), produrre energia rinnovabile stoccabile, e produrre solfato ammonico e fertilizzanti ammendanti dai molteplici vantaggi: migliora la struttura complessiva del suolo, ne aumenta la capacità di trattenere acqua, diminuendo la necessità di irrigazione, e ne incrementa l’attività microbica, aumentando anche la cattura e lo stoccaggio naturale di CO2, incrementando quindi la biodiversità e permettendo di rendere il suolo più produttivo in tutti i sensi.

Ultimo, ma non ultimo, come dicevo, permette di stoccare nel suolo importanti quantità di carbonio, diventando una risorsa per la cattura e il sequestro di carbonio a cui si sta guardando con grandissima attenzione, visto il notevole potenziale.

È una novità importante a disposizione delle aziende agroalimentari, ma anche dei gestori dei sistemi idrici integrati e delle multiutility – per migliorare la propria competitività con scelte al contempo profittevoli, sostenibili e circolari.

A nostro avviso è la transizione di cui c’è davvero bisogno!

I prossimi mesi ci vedranno parecchio impegnati anche su questo fronte e avremo presto modo di tornare a parlarne.

Grazie per questo ulteriore spunto, molto interessante! La tecnologia abilita cambiamento e, parlando di tecnologie e innovazione, non si può non menzionare l’Innovation Center Giulio Natta, “casa” di Simbiosi e luogo di innovazione per eccellenza. Come si sta evolvendo in questi ultimi mesi?

L’Innovation Center Giulio Natta si può definire una “casa allargata”, un laboratorio diffuso, uno spazio pensato per accogliere e supportare nel percorso di crescita realtà – come noi – desiderose di avvicinare un futuro di maggior benessere per le persone ed equilibrio con la natura.

Veduta dell’Innovation Center Giulio Natta

Si tratta di un vero e proprio ecosistema dove startup, aziende, centri di ricerca e spin-off universitari trovano spazi, competenze e strumenti per sperimentare e portare sul mercato soluzioni all’avanguardia, dove Simbiosi agisce anche apportando “Venture Capital” e/o come Venture Builder.

A noi piace parlare di NBS Valley, di cui a tutti gli effetti siamo la prima espressione in Italia. Le Nature-Based Solutions, che oggi sono sempre più al centro dell’attenzione di governi, esperti ed aziende, fanno parte del nostro DNA da sempre, dal nostro passato, dalle sperimentazioni avviate prima del cambio di millennio proprio qui, in questi luoghi, trasformati e rigenerati con tecniche e approcci che sono stati studiati e hanno fatto scuola.

Oggi abbiamo maturato una grande esperienza nello sviluppo e gestione di territori rinaturati capaci di contribuire al risparmio di risorse e a contrastare il cambiamento climatico e in generale, cerchiamo sempre di proporre ai nostri clienti un approccio ecosistemico, capace di far scoprire opportunità da cogliere spesso trascurate.

Riuscire a fare tutto questo in compagnia di startup, scaleup e aziende innovative è un ulteriore stimolo, un processo osmotico che ci vede crescere insieme.

Oggi nei nostri spazi ci sono aziende che stanno ottenendo riscontri e risultati importanti nell’agritech, nell’intelligenza artificiale applicata all’ambiente, nell’economia circolare e nel cleantech.

È un bene: si sta formando un fronte di cambiamento capace di migliorare le prospettive delle nostre imprese in settori chiave per il Paese e poter condividere questo percorso, incarna appieno i valori di Simbiosi.

Abbiamo parlato del presente e del prossimo futuro, delle tecnologie che nascono in casa Simbiosi ma anche dello spazio condiviso con altre realtà: c’è qualcosa che manca al quadro per darci poi appuntamento al prossimo anno?

Abbiamo detto tanto e ringrazio chi ci sta leggendo: queste righe insieme per me vogliono essere come una scintilla, capace di far immaginare nuovi approcci possibili, e dall’altra una testimonianza, quella di aziende che hanno già investito per il proprio futuro e quello condiviso, e iniziano già a trarne i benefici.

Non è facile, non è tutto rose e fiori: le sfide sono tante, ma lo dicevo prima, Simbiosi vuole essere un alleato con cui ragionare e trovare soluzioni compatibili con la propria specifica realtà, non solo questo o quell’impianto da comprare e installare.

Stiamo rafforzando sempre più il nostro posizionamento come ReSCo, Resources Service Company, un fornitore a tutto tondo capace di valutare insieme ai clienti progetti di efficientamento e di consumo ottimizzato di risorse, sostenibilità e biodiversità, per poi realizzarli al meglio e farli funzionare nel tempo, anche grazie ai tanti professionisti che stanno facendo il loro ingresso nella nostra realtà.

Ci piace produrre, insieme ai nostri clienti, ambiente e futuro: è una bella sfida, certo, ma la soddisfazione nel vedere l’impatto che riusciamo a generare insieme ripaga di ogni fatica.

Con queste parole di Piero Manzoni si chiude questa prima intervista di questo nuovo ciclo dedicato alle persone di Simbiosi: nelle prossime settimane e nei prossimi mesi avremo modo di continuare insieme coinvolgendo anche altre voci e altri protagonisti della nostra realtà e oltre.

Grazie per averci letto: per sapere quando pubblicheremo nuovi contenuti l’ideale è seguire la nostra pagina Linkedin, su cui pubblichiamo regolarmente spunti, novità e approfondimenti.

Alla prossima!

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Come funziona NRC, la tecnologia Simbiosi che converte fanghi, scarti agroalimentari e frazione organica in valore https://simbiosi.tech/come-funziona-nrc-la-tecnologia-simbiosi-che-converte-fanghi-scarti-agroalimentari-e-frazione-organica-in-valore/ https://simbiosi.tech/come-funziona-nrc-la-tecnologia-simbiosi-che-converte-fanghi-scarti-agroalimentari-e-frazione-organica-in-valore/#respond Tue, 11 Mar 2025 10:35:21 +0000 https://simbiosi.tech/?p=3543 Una soluzione adatta a impianti di diversi settori e dimensioni per produrre un digestato di qualità e generare energia sotto forma di elettricità, calore o biometano.

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NRC (Nutrient Recovery Center) è una tecnologia Simbiosi che consente di recuperare e valorizzare le matrici organiche di scarto, trasformandole in risorse utili.

Questo progetto nasce all’interno del contesto Smart Land, un modello sviluppato da Simbiosi in cui attività industriali, agricole e dei servizi collaborano per ridurre l’impatto ambientale e contrastare il cambiamento climatico.

NRC si distingue per tre caratteristiche fondamentali:

  1. Recupero ottimale degli elementi nutritivi: trasforma fanghi di depurazione, scarti agroalimentari e frazioni organiche urbane in risorse riutilizzabili.
  2. Produzione di energia: il processo genera biogas che può essere convertito in energia elettrica, termica o biometano.
  3. Scalabilità e flessibilità: NRC è applicabile su larga scala o in impianti più compatti all’interno di realtà industriali e depuratori.

Per presentare questa nuova tecnologia abbiamo preparato quattro video, dove prende la parola una delle persone che ha seguito più da vicino questo progetto e sta lavorando per continuare a evolverlo in modo che possa trovare adozione in realtà industriali di tutte le dimensioni: è Pietro Agustoni, Responsabile Tecnico di Simbiosi.

Cos’è la tecnologia NRC?

Pietro Agustoni di Simbiosi presenta la soluzione NRCLa tecnologia NRC si basa sul recupero degli elementi nutritivi contenuti nelle matrici organiche di scarto provenienti dalle filiere produttive più diverse: fanghi di depurazione delle acque reflue, scarti delle aziende agroalimentari, residui delle attività agricole, e persino frazione organica dei rifiuti solidi urbani.

Ogni giorno queste matrici organiche vengono generate in grandi quantità, e quando non vengono avviate a percorsi di rivalorizzazione rischiano di diventare un fardello che deve essere smaltito in maniera adeguata, con i costi che ne conseguono.

La tecnologia NRC, invece, permette di trasformare le matrici organiche di scarto in un digestato di qualità, perché altamente igienizzato, privo di odori e con un elevato grado di tissotropia, caratteristica quest’ultima che lo rende particolarmente adatto per il recupero agricolo.

Il digestato prodotto con NRC conserva la matrice organica di partenza, evitando la dispersione di carbonio sotto forma di CO₂ in atmosfera, e trattiene elementi nutritivi essenziali come fosforo, azoto e potassio. Inoltre, circa il 90% del materiale trattato è costituito da acqua, che può essere reimpiegata per abbattere il consumo di risorse idriche.

Oltre a realizzare il recupero dei nutrienti, NRC permette di generare energia sotto forma di elettricità, calore o biometano, risorse che possono essere utilizzate localmente, contribuendo alla creazione di una rete energetica circolare simile a quella delle comunità energetiche.

🎥 Nel video, Pietro Agustoni introduce la tecnologia NRC e i suoi elementi principali.

A chi si rivolge NRC?

Pietro Agustoni di Simbiosi presenta la soluzione NRCLa tecnologia NRC è pensata per diverse realtà produttive:

  • Gestori del ciclo idrico, che possono impiegarla nel trattamento dei fanghi di depurazione.
  • Multiutility e servizi ambientali, ossia quelle realtà che si occupano di gestire la frazione organica dei rifiuti urbani.
  • Aziende agroindustriali, perché dai loro processi produttivi generano scarti organici che possono essere rivalorizzati.
  • Settore agricolo, particolarmente coinvolto perché può beneficiare di fertilizzanti naturali ad alte prestazioni a costi più accessibili rispetto ad alternative di pari valore.

Pensando a NRC, Simbiosi ha voluto realizzare una tecnologia che fosse anche facilmente scalabile. Per questa ragione la si può implementare in impianti hub di grandi dimensioni, pensati come centri in cui convogliare scarti organici di diversa tipologia, con capacità di trattamento a partire da 50.000 t/a, come anche in impianti di taglia superiore a 5.000t/a integrati nel processo produttivo che genera le matrici di scarto (es: industrie del settore agroalimentare o impianti di depurazione delle acque reflue).

🎥 La clip con Pietro Agustoni entra più nel dettaglio di quali sono le realtà che possono trarre il maggiore beneficio dall’introduzione della tecnologia NRC.

Come funziona NRC?

Pietro Agustoni di Simbiosi presenta la soluzione NRCIl cuore della tecnologia NRC è il digestore anaerobico, un sistema avanzato, brevettato da Simbiosi, progettato per trattare matrici organiche di scarto con elevata efficienza.

Il digestore opera in regime termofilo, ossia mantiene temperature elevate per garantire un processo di igienizzazione efficace, in grado di eliminare batteri patogeni come Escherichia Coli e Salmonella.

Uno dei principali punti di forza di NRC è la sua capacità di trattare matrici con un tenore di secco particolarmente elevato, superiore rispetto ai digestori tradizionali. Questo consente di ridurre il volume complessivo dell’impianto e ottimizzare gli spazi di installazione.

NRC lavora su quattro diverse fasi:

  1. Pretrattamento delle matrici, con idratazione o disidratazione in base alla necessità per preparare il materiale alla fase di digestione.
  2. Digestione anaerobica, un processo biologico che si sviluppa in un periodo di circa 20-30 giorni durante i quali la materia organica viene degradata producendo biogas.
  3. Recupero energetico, una fase in cui il biogas che si è venuto a creare viene pretrattato e può essere convertito in energia elettrica e termica tramite cogenerazione, anche per autoalimentarsi, oppure trasformato in biometano.
  4. Trasformazione in digestato tissotropico, più facile da caricare, trasportare e iniettare nel suolo.

Il sistema NRC è anche dotato di un impianto specifico per il controllo e la riduzione del contenuto di ammonio nel digestato: grazie a questa funzione, si può scegliere se realizzare una semplice rimozione dell’ammonio in eccesso oppure avviare questo prodotto alla produzione di fertilizzanti come solfato d’ammonio o fosfato d’ammonio, molto richiesti dal mercato agricolo.

🎥 Pietro Agustoni spiega nella terza clip tutte le diverse fasi del processo, e si sofferma sui potenziali output.

Un modello già applicato e replicabile

Pietro Agustoni di Simbiosi presenta la soluzione NRCIl primo impianto NRC su scala industriale è stato realizzato ed è operativo in provincia di Pavia.

La struttura è dimensionata per trattare fino a 210.000 tonnellate di scarti organici all’anno, producendo oltre 300.000 tonnellate di digestato.

Qui le matrici organiche vengono combinate per ottimizzare il processo, sfruttando economie di scala e generando energia elettrica, termica e biometano. Tuttavia, la replicabilità di grandi impianti può incontrare ostacoli normativi e logistici.

Per rispondere a questa sfida, Simbiosi ha sviluppato una versione miniaturizzata di NRC, adatta persino all’integrazione diretta nei processi industriali o nei depuratori senza dover andare incontro a processi di autorizzazione complessi e laboriosi.

Questa soluzione è particolarmente adatta per le esigenze dei gestori del ciclo idrico, e grazie alla sua capacità di produrre energia da autoconsumare supporta già oggi gli obiettivi di sostenibilità europea che dovranno essere raggiunti entro il 2040.

🎥 L’ultimo video della serie entra più nel dettaglio di questi casi di integrazione specifici.

Sostenibile, circolare, flessibile

La tecnologia NRC di Simbiosi rappresenta un’innovazione concreta per la gestione sostenibile degli scarti organici, trasformandoli in risorse utili per l’ambiente, l’agricoltura e l’industria.

La sua flessibilità consente applicazioni tanto su larga scala quanto su impianti più compatti, semplificando l’integrazione e contribuendo alla creazione di ecosistemi produttivi più efficienti e resilienti.

Per chi volesse approfondire il potenziale della tecnologia NRC Simbiosi e realizzare una soluzione su misura per le proprie esigenze, il nostro staff tecnico e commerciale è a disposizione attraverso i riferimenti indicati nella pagina Contatti del sito.

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Gruppo Fedegari sceglie la Smart Land di Simbiosi per migliorare la propria sostenibilità e generare valore e biodiversità https://simbiosi.tech/gruppo-fedegari-sceglie-la-smart-land-di-simbiosi-per-migliorare-la-propria-sostenibilita-e-generare-valore-e-biodiversita/ https://simbiosi.tech/gruppo-fedegari-sceglie-la-smart-land-di-simbiosi-per-migliorare-la-propria-sostenibilita-e-generare-valore-e-biodiversita/#respond Mon, 10 Mar 2025 11:27:55 +0000 https://simbiosi.tech/?p=3534 Il progetto include un energy center, AI per l’efficienza e un fotovoltaico flottante. Investiti oltre 6 milioni di euro per ridurre emissioni, ottimizzare risorse e valorizzare la biodiversità.

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Il territorio pavese è culla di eccellenze, non solo agroalimentari ma anche industriali: sono eccellenze che ci invidiano in tutto il mondo e una di queste è Gruppo Fedegari, leader internazionale nel campo della sterilizzazione e della bio-decontaminazione per i settori farmaceutico, biotech e alimentare.

Questa realtà di spicco, con sede ad Albuzzano (PV), ha in corso un importante viaggio verso una crescente sostenibilità fortemente voluto da Giuseppe e Paolo Fedegari, al vertice del gruppo che presto passerà dalla tappa della trasformazione in Società Benefit e nell’ottenimento della certificazione B Corp.

Giuseppe e Paolo Fedegari
Giuseppe e Paolo Fedegari, i fratelli che dirigono l’omonimo Gruppo industriale

È proprio Paolo Fedegari, presidente del Gruppo Fedegari, a condividere con noi un importante commento sul progetto condiviso con Simbiosi:

La sostenibilità per Gruppo Fedegari non è solo un obiettivo ma un impegno concreto che guida ogni nostra decisione. Dalla progettazione di macchine ad alta efficienza energetica alla riduzione delle emissioni nei processi produttivi, ci impegniamo a minimizzare l’impatto ambientale promuovendo un futuro più sostenibile. Con il progetto sviluppato insieme a Simbiosi, abbiamo adottato soluzioni che puntano ad un equilibrio ecologico al fine di rendere la nostra sede storica di Pavia un’azienda green, e lo facciamo pensando che il progetto possa diventare scalabile e replicabile in ogni sede di Gruppo Fedegari nel mondo”.

Per Simbiosi è un onore affiancare concretamente Gruppo Fedegari nel raggiungimento di questo obiettivo con lo sviluppo di un importante progetto che ha preso il via a maggio 2024 e che unisce efficienza, tecnologia, biodiversità e valore per il territorio.

Le pietre miliari del progetto sono 3.

La prima riguarda la progettazione e l’implementazione di un rinnovato energy center, vero e proprio cuore energetico al servizio di tutto lo stabilimento produttivo, sia per le esigenze produttive che per quelle di comfort e qualità dell’esperienza lavorativa.

La seconda passa dall’ottimizzazione delle risorse consumate grazie all’implementazione della nostra soluzione Adam & Eva, con l’intelligenza artificiale al servizio di efficienza e riduzione dell’impatto ambientale.

area umidaLa terza ci proietta in un futuro che si fa presente: la realizzazione – soggetta ad un percorso di autorizzazioni ancora in corso – di un progetto fotovoltaico flottante su area umida di alcuni ettari, che raccoglie le acque utilizzate dalla azienda, una vera e propria sfida progettuale e tecnologica che abilita un nuovo rapporto con il territorio circostante, rigenerando biodiversità nel mentre che si assicurano all’impresa le risorse energetiche di cui ha bisogno per crescere.

Nell’importante investimento in sostenibilità e biodiversità di Gruppo Fedegari – si parla di oltre 6 milioni di € – emergono in pieno i loro valori fondanti: innovazione, passione, coraggio imprenditoriale e infine rispetto, per le persone, ma anche per l’ambiente e per il territorio a cui, con questa iniziativa, restituiscono un’area rigenerata di biodiversità funzionale alle risorse e con un impatto positivo per tutto l’ecosistema e le persone coinvolte, con un bacino di beneficio atteso di oltre 4.000 persone.

Questa convergenza di valore è al centro del concetto di Smart Land proposto da Simbiosi e incarnato al meglio in questo progetto: l’azienda dialoga sinergicamente con il territorio circostante, trovando modalità di interazione che permettono di accrescere il valore generato per una molteplicità di stakeholder, ma anche di rendere il territorio stesso intrinsecamente più antifragile e capace di affrontare meglio le sfide poste dal cambiamento climatico.

Piero Manzoni, Founder e CEO Simbiosi
Piero Manzoni, Founder e CEO Simbiosi

Piero Manzoni, Fondatore e CEO di Simbiosi, ha commentato così questa progettualità condivisa: “L’obiettivo di Simbiosi è quello di dare vita a un nuovo modello di sviluppo che integri tecnologia e natura, costruendo aziende sempre più vicine alle comunità, capaci di generare valore economico, ambientale e sociale. La partnership con Gruppo Fedegari ci riempie d’orgoglio perché ci ha consentito di sviluppare un progetto unico nel suo genere sul territorio, valorizzando contemporaneamente tre ambiti in cui vantiamo un know-how ormai trentennale, ovvero l’efficienza energetica, il recupero di risorse in ottica circolare, e l’adozione di soluzioni basate sulla natura (NBS – Nature-Based Solutions)”.

I numeri di questo progetto danno concretezza al valore che si può generare: l’energy center in prospettiva potrà contribuire a ridurre del 40% le emissioni annue dello stabilimento, evitando l’immissione nell’ambiente di circa 400 tonnellate di CO2. A questo importante risultato vanno poi aggiunte le oltre 850 tonnellate di risparmio potenziale atteso dall’implementazione della componente agrivoltaica flottante della zona umida, che ha un potenziale di oltre 2,4 GWh di energia rinnovabile generata ogni anno, equivalenti al consumo di circa 750 famiglie.

Non solo: le stime sulle ottimizzazioni rese possibili dal nuovo Energy Center e dall’impiego di Adam & Eva ci raccontano di risparmi pari ogni anno ad oltre 470 MWh di elettricità e oltre 150mila Smc di Gas naturale.

Sul fronte idrico si attende un recupero e reimpiego potenziale di 300.000 metri cubi d’acqua, a cui si aggiungono circa 35.000 metri cubi annui di recupero di acqua meteorica e oltre 1 milione di metri cubi di recupero potenziale delle acque depurate provenienti dal depuratore.

A commentare la collaborazione abbiamo raccolto la testimonianza di Elisa Rossi, Project Manager Simbiosi:

In Simbiosi abbiamo maturato una visione sistemica ed un approccio multidisciplinare nell’affrontare questo genere di progetti, che nel caso di specie è nato e si è concretizzato in un contesto esistente (con le complicanze e le interferenze del caso) con l’obiettivo preciso di ridurre i consumi energetici e le emissioni climalteranti. Gestire un progetto così variegato, che mira non solo all’efficientamento energetico degli impianti ma anche all’integrazione del contesto produttivo ed alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse per ridurre l’impatto ambientale, è stato un compito davvero stimolante.

territorio Gruppo Fedegari

L’impegno concreto di Gruppo Fedegari nella realizzazione di soluzioni che puntano ad un equilibrio ecologico, con il supporto di Simbiosi e la sua capacità di progettare e offrire soluzioni d’insieme all’avanguardia ma anche di seguirne passo passo l’implementazione progettuale, mette le nostre Nature-Based Solutions al servizio di persone, ambiente e territorio in un progetto che fa scuola in Italia ma anche all’estero.

Realizzare Smart Land, iniziative sistemiche dove l’uso delle risorse naturali, la lotta al cambiamento climatico e la biodiversità sono funzionali al territorio e tutti i suoi attori, è possibile e conveniente, con vantaggi immediatamente fruibili e altri – come la maggior resilienza del territorio stesso – che mitigano i rischi di fenomeni naturali estremi di crescente rilievo e frequenza.

Questo approccio ecosistemico si innesta in pieno nello spirito della Nature Restoration Law, la legge voluta dal Parlamento Europeo a supporto della Strategia sulla biodiversità 2030 dell’Unione Europea, che pone lo sfidante obiettivo di ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione Europea entro il 2030.

Il progetto realizzato insieme a Gruppo Fedegari ci avvicina a questo obiettivo e testimonia il valore di perseguirlo, con i suoi numeri e – ci auguriamo presto – con gli scatti e le riprese che avremo modo di realizzare per condividere quanto di meraviglioso generato insieme.

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Efficientamento e sostenibilità: Simbiosi affianca Granarolo nella trasformazione dello stabilimento di Pasturago di Vernate (MI) https://simbiosi.tech/efficientamento-energetico-stabilimento-granarolo-pasturago/ https://simbiosi.tech/efficientamento-energetico-stabilimento-granarolo-pasturago/#respond Wed, 12 Feb 2025 09:35:58 +0000 https://simbiosi.tech/?p=3466 Migliorare le prestazioni dell'impianto, ridurre i consumi e garantire la piena continuità operativa: ecco il racconto di come siamo riusciti a conciliare queste diverse esigenze!

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Nel panorama industriale odierno, il tema della sostenibilità sta diventando sempre più centrale: le aziende sono chiamate a ripensare i propri processi produttivi, ottimizzando le risorse per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza operativa.

In questo contesto, Granarolo ha avviato un’importante trasformazione del proprio stabilimento di Pasturago di Vernate (MI), una delle 15 sedi produttive del gruppo in Italia e punto nevralgico per la produzione di yogurt. Questo sito gioca un ruolo chiave nel piano di sviluppo 2024-2027 del gruppo, che si fonda su interventi mirati a migliorare la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Simbiosi ha affiancato Granarolo in questa transizione, fornendo soluzioni integrate per l’ottimizzazione energetica e la gestione sostenibile delle risorse nell’ottica potenziale dello sviluppo di una smart land, un approccio sistemico al territorio.

Attraverso l’installazione di tecnologie di ultima generazione, il progetto ha consentito una significativa riduzione dei consumi di gas e di energia, garantendo allo stesso tempo la continuità produttiva dello stabilimento.

Questo intervento rappresenta un caso concreto di come l’innovazione possa essere applicata alla sostenibilità, generando benefici economici e ambientali tangibili.

Di seguito, analizziamo nel dettaglio gli interventi realizzati, i risultati ottenuti e le prospettive di replicabilità del modello per altre realtà industriali.

Interventi realizzati e risultati ottenuti

Daniele Meda project manager Simbiosi
Daniele Meda, project manager Simbiosi

La complessità dell’intervento risiedeva nella necessità di operare all’interno di un impianto in funzione, garantendo sempre la produzione di vapore necessaria ai processi industriali”, spiega Daniele Meda, Project Manager di Simbiosi.

Giuliano Soffientini Responsabile Utility Granarolo
Giuliano Soffientini, Responsabile Utility Granarolo

Uno degli interventi principali ha riguardato l’adeguamento della centrale termica, – prosegue Giuliano Soffientini, Responsabile Utilities Granarolo – Per raggiungere questo obiettivo abbiamo installato un chiller ad alta efficienza per il raffreddamento industriale, migliorando così la gestione del calore nello stabilimento”.

Successivamente, le tre caldaie ad olio diatermico degli anni ’90 sono state sostituite con due caldaie a tubi di fumo di ultima generazione, con un rendimento del 97%, ben superiore all’85% delle precedenti. Questa scelta ha permesso una significativa riduzione del consumo di gas naturale per tonnellata di prodotto e un abbattimento delle emissioni di CO₂.

Michel Apruzzese energy manager Granarolo
Michel Apruzzese, energy manager Granarolo

Un ulteriore passo avanti è stato fatto con l’installazione di nuovi compressori d’aria ad alta efficienza, dotati di inverter. Come evidenzia Michel Apruzzese, Energy Manager di Granarolo: “Questa tecnologia consente di adeguare il consumo energetico alle reali necessità produttive, contribuendo ulteriormente alla riduzione dei consumi e all’ottimizzazione delle risorse”.

Gestione della trasformazione e continuità produttiva

L’intervento complessivo è durato due anni, ma la fase più critica, legata alla sostituzione delle caldaie, è stata completata in meno di 12 mesi.

La gestione del cantiere è stata pianificata in modo da non interrompere mai la produzione di vapore – riprende Daniele Meda – garantendo così il normale funzionamento dello stabilimento e la continuità dell’approvvigionamento di prodotto al mercato”.

Per comprendere meglio l’impatto di questo intervento e ascoltare direttamente chi ha vissuto e reso possibile questa trasformazione, vi invitiamo a guardare il video dedicato, in cui si raccontano le sfide affrontate e i risultati ottenuti.

lo stabilimento Granarolo dove Simbiosi ha realizzato interventi di efficientamento energetico
Clicca sull’immagine per guardare il videoracconto di questa esperienza nel nostro canale YouTube

Un modello di sostenibilità industriale

L’operazione di efficientamento si colloca in un contesto più ampio di trasformazione del sito produttivo.

Andrea Marceddu direttore di stabilimento Granarolo a Pasturago di Vernate
Andrea Marceddu, direttore di stabilimento Granarolo a Pasturago di Vernate

Come spiega il Direttore dello stabilimento Granarolo di Pasturago di Vernate, Andrea Marceddu: “Questa fase di transizione prepara il terreno per la costruzione di un nuovo impianto, pensato per incrementare ulteriormente la sostenibilità ambientale, riducendo i consumi di acqua, energia e vapore. L’obiettivo è migliorare la competitività economica del sito e aumentare la capacità produttiva, con un impatto positivo anche sull’occupazione”.

Simbiosi ha avuto un ruolo chiave nell’intero processo, applicando il proprio modello di gestione sistemica delle risorse, che si basa sulla valorizzazione delle risorse disponibili, un uso intelligente dell’energia e l’impiego di strumenti predittivi basati anche sull’intelligenza artificiale.

Gianmarco Sola direttore commerciale Simbiosi
Gianmarco Sola, direttore commerciale Simbiosi

Gianmarco Sola, Direttore Commerciale di Simbiosi, evidenzia: “La collaborazione con Granarolo ha portato allo sviluppo di soluzioni a basso impatto ambientale, riducendo al minimo l’impiego delle sostanze chimiche necessarie alla produzione e ottenendo il massimo recupero di energia”.

Prospettive e replicabilità del modello

Il progetto realizzato a Pasturago di Vernate dimostra come l’adozione di tecnologie avanzate e una pianificazione industriale attenta alla sostenibilità possano generare benefici concreti in termini di efficienza operativa e riduzione dei costi.

L’esperienza di Granarolo con Simbiosi rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare innovazione e sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi ESG sempre più centrali nelle strategie aziendali. Simbiosi si conferma un partner strategico per le realtà industriali che intendono investire nell’efficientamento energetico, nella gestione ottimizzata delle risorse e nell’adozione di modelli produttivi più sostenibili.

Questo intervento dimostra come un approccio integrato possa trasformare l’efficientamento energetico in un vantaggio concreto per le aziende. Per le realtà che vogliono approfondire o valutare soluzioni su misura, è possibile contattarci compilando la scheda contatto qui. Saremo lieti di confrontarci sulle opportunità più adatte alle diverse esigenze.

 

Dicono di noi

Guarda le uscite stampa dedicate al racconto di questo progetto:

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